“Dissi così, ed egli prese la coppa e bevve: e molto godeva bevendo il
dolce vino e me ne chiese anche un’altra”

Storia
La storia della famiglia Valentini inizia con il viaggio verso una destinazione desiderata per il forte legame con la terra che ha sempre avuto, per natura. Dal Trentino infatti, Gianni Valentini ha deciso di ampliare i suoi orizzonti andando alla ricerca di una terra diversa, dove coltivare la sua passione più grande, il vino.

Questa storia racconta di una passione che si tramanda di generazione in generazione e che ha saputo affascinare anche i figli di Giovanni, i quali hanno deciso di seguire il padre per costruire un sogno ancora più grande, insieme.

Così – crescendo – Chiara e Luca hanno acquisito competenze specifiche nel settore e, al fianco dell’enologo Giovanni Gasperi, hanno dato vita a quella che oggi è diventata la produzione vinicola toscana Giovanni Valentini, rappresentata nel logo da tutti gli elementi caratterizzanti la loro vita, la loro terra, il loro lavoro, ma anche un’altra storia.

“Egli prese la tazza e bevendo il dolce vino con piacere indicibile, dell'altro ne chiedeva: dammene ancora, ti prego, e subito dimmi il tuo nome perché possa offrirti il dono degli ospiti, che, sono certo, ti farà felice.”
Sì perché durante le passeggiate tra i filari, i Valentini erano soliti ascoltare le imprese eroiche di Ulisse dell’Odissea, narrate dallo zio. Quelle storie li incantavano, in particolare il mito del Ciclope Polifemo, un’altra storia iniziata con un viaggio alla ricerca della via di casa e dove il vino offerto a Polifemo riuscì a salvare la vita di Ulisse e dei suoi compagni.
Infatti è da questo mito che ha preso forma il logo dell’azienda agricola Valentini dove il bastone con cui Ulisse accecò il Ciclope, e che indica gli ulivi presenti nella tenuta, tiene insieme gli altri elementi descritti dal mito: l’occhio di Polifemo che controlla attentamente ogni fase della produzione, il grappolo d’uva come principio di salvezza per la produzione del vino, la ghianda in rappresentanza del bosco di sughere contenuto nella proprietà e il calice di vino girato che il gigante rovesciò a terra dopo essere caduto.
È questo, infatti, il clima che si respira al Podere Fiordaliso: l’aria odora della rinascita di una famiglia che ha deciso di cominciare una nuova vita da capo per seguire un sogno, il profumo che aleggia tra i filari è della conquista di una terra i cui terroir hanno preteso svariate attenzioni e, infine, il vento che tira accarezza la pelle, regalando quella contentezza tipica di quando alla fine di un viaggio si torna a casa.

